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Ricordando Sandro Polzinetti

Ci ha fatto conoscere la speleologia, a noi del Gruppo Grotte Recanati. Nel lontano 1971. Buco Cattivo, la Grotta del Mezzogiorno, Caprelle, le calate da quaranta a corda doppia nella palestra naturale della gola di Sant’Eustachio. Il classico corso speleo degli anni Settanta. Quando si fotografavano le grotte in bianco e nero e le diapositive a colori. Tutto un altro mondo. Dove Sandro, col suo caratterino elettrico, era un riferimento, per gli speleologi del maceratese.

Ci mancherai Sandro.

Ci eravamo rivisti spesso dal 2014, per un libro, per i rilievi di Sasso Pozzo a Gagliole, per i tesori del suo archivio fotografico. La sua abituale riservatezza e gelosia per i rilievi di una vita da speleo, si erano sciolti. Ci compilò delle note di storia della speleologia maceratese per un libro sul carsismo nell’alta valle del fiume Potenza. Ci ritrovammo per alcuni eventi speleo. E ancora in una indimenticabile cena nella Fattoria di Ettore Sbaffi. Tra speleologi giovani e meno giovani. Una serata di straordinari racconti di esplorazioni e speleologia antica. Momenti senza tempo, indimenticabili.

Nato nel 1931, dai sedici anni in poi non ha mai smesso di occuparsi di grotte e dei suoi amati Monti Sibillini. Me lo ricordo ancora a Pintura di Bolognola con il berretto di lana, la camicia da boscaiolo a scacchi rossi e blu, i pantaloni alla zuava di velluto a coste e gli immancabili scarponi da arrampicata. Quelli di allora, rigidi con suola vibram.

Quella volta, nel 1971, ero uno scout di quattordici anni, vedevo quel montanaro saltellare divertito tra le rocce di Pizzo Berro e la lunga cresta fino al Monte Priora. Era la nostra guida speciale. Quell’estate insegnò la corda doppia ai più grandi di noi. A mio fratello Alfredo, a Benigno, ad Anacleto, a Bruno. Scesero su una grossa corda di canapa una paretina di una decina di metri. Alla fine dello stesso anno due di noi, Ettore e Renzo, frequentarono il corso dei Nottoloni di Macerata, il gruppo speleologico fondato da Sandro Polzinetti. È iniziato lì il nostro viaggio di oltre quarant’anni nella speleologia. Se oggi esiste questo sito web che racconta la nostra speleologia contemporanea lo dobbiamo anche a Sandro. Queste poche righe per ringraziarlo, per star vicino a sua moglie Dedi (Adelaide), compagna di tante avventure speleologiche, ed al figlio. Ora ci ha lasciati, all’età di 89 anni.

Ciao Sandro.

Marco Campagnoli

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